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Lotta delle prostitute in America Latina

Lo sfruttamento sessuale in America Latina, oggi trova una risposta attraverso la presa di coscienza delle prostitute stese, che si organizzano per ottenere il rispetto dei propri diritti e il riconoscimento legale della professione. Giungono fino all’Unione Stati Americani, OEA, dove in giugno cercheranno di discutere un progetto di legge, attraverso il quale possano esercitare il proprio lavoro in modo sicuro e dignitoso. Elena Reynaga segretaria esecutiva di Redtrasex, rete di lavoratrici sessuali, sottolinea l’importanza del movimento, giacché presso l’organismo americano OEA, chiederanno ai rappresentanti delle nazioni latinoamericane, l’introduzione di leggi che riconoscano il lavoro sessuale delle donne maggiorenni. Inoltre, la Rete Lavoratrici Sessuali durante la riunione della OEA, ha organizzato manifestazioni di protesta sulle strade. A questo punto, l’organizzazione non governativa del Costa Rica, Alleanza per i tuoi Diritti, osserva la posizione delle donne, e difende il diritto per migliorare la qualità della vita. Tuttavia, alla direttrice di quest’ultimo organismo, Rocio Rodriguez, non sfuggono le conseguenze della suddetta iniziativa per quanto riguarda il traffico di persone e sfruttamento della prostituzione di minorenni. La mala vita organizzata possiede più risorse di quelle delle autorità competenti di ogni paese, in più, c’è corruzione all’interno delle stesse autorità. Gli abusi che le donne riferiscono preoccupano, così pure l’apertura di nuove strade per lo sfruttamento della prostituzione di minorenni. Le condizioni di lavoro delle donne che oggi chiedono il riconoscimento legale della professione, è giustificato dal fatto che sono vittime della corruzione, dello screditamento e umiliazione sociale. Elena Reynaga di Redtrasex, rimane dell’opinione che “quello che interessa alle diverse autorità e ai politici, è condurre il grande affare”.