There are no translations available. All’interno dell’uomo.Il poeta nisseno Vittorio Stringi ha ricevuto il Marranzano d’Argento per la poesia. Il prestigioso riconoscimento è stato fondato da Mario Grasso direttore di Lunario Nuovo rassegna di letteratura, che sin dal 1972 è conferito a scrittori ed artisti siciliani. Ebbene, in questo momento di crisi economica e morale, la grande letteratura ci domanda, cosa fa vivere gli uomini? Dai nostri rapporti quotidiani con le nostre famiglie, con gli occupati e i disoccupati, con i dispensatori di beni di consumo, con le diverse gerarchie della società in cui viviamo, viene fuori l’incertezza. Questo dato esprime la disorganizzazione palese delle nostre relazioni, la mancanza di cultura, la supposizione che la colpa del fallimento è dei politici e non nostra, l’uomo è incerto perché non sa leggere dentro di se stesso. Dalla Sicilia si leva l’urlo del poeta che fa franare la bugia e le frasi logorroiche del linguaggio istituzionalizzato. E non sai dove andare, il poeta lo sa. In questo filmato l’attrice Sandra Milo presenta Vittorio Stringi
Il moderno è morto
Viene da un profondo boato senza eco: come se le travi della casa dell’uomo fossero crollate lungo il sentiero senza uscita, con i tralicci rimasti appesi negli angoli delle pareti appena in piedi. Né ideali né valori nei frantumi rimasti: un vissuto sepolcrale, di morte si posa e si sparge sulla vita come un angelo vendicatore. Niente è risparmiato: la fossa negli animi è profonda: solo belati di agnelli innocenti brucano l’erba che verrà falciata. E le piaghe sono negli occhi ciechi, e sulle labbra murate nelle ossa, senza più parole. E’ il giorno dell’empio sulle strade, segnate da tutti noi, perduti. Il moderno è morto, ritorna l’antico anatema l’occhio per occhio dente per dente.
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