One Planet for All
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Dove andiamo domandiamo.

Le società in cui viviamo sono moderne e complesse, e hanno il volto sofferente. Per capire il loro svolgimento sociale, ci domandiamo, che succede dentro nell'uomo.
Nel mondo industrializzato e democratico, se l'uomo è libero perché ha paura?
La domanda la facciamo a Francesco Occhetta S.I. che ringraziamo per la sua risposta.

"Eco qui in sintesi cosa penso.
La libertà presuppone sempre la responsabilità. I costituenti italiani nel 1946 lo avevano chiaro. Diceva La Pira "non c'è libertà senza responsabilità". La responsabilità esige a volte momenti di solitudine che generano paura tra opzioni possibili. Quali sono i criteri per sceglierli? Nel 500 la morale cattolica insegnava un principio basilare "bonum facendo et male vidandum". Il criterio è dunque fare il bene ed evitare il male. Chi invece sceglie di fare il male la paura poco a poco aumenta come spirale e per "attenuarla" serva la dose in più tipica delle droghe e di chi è dipendente. Al contrario la paura si attenua facendo il bene, vivere la giustizia, essere solidali, ecc.
Va poi detta un'altra cosa. La paura dell'uomo era molto maggiore quando i regimi non erano democratici e la garanzia della libertà non era tutelata.
La democrazia che invece noi abbiamo ereditato va invece garantita. E la paura mia che ho è che rischiamo di compromettere la nostra democrazia se la corruzione, il clientelismo, i privilegi, il concorsi pilotati, i privilegi dei partiti ecc ecc continueranno senza una presa di coscienza.

Francesco Occhetta
 
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I cinesi in Africa: Aeroporto e centri commerciali vicino alle Cascate Vittoria.

E' di questi giorni la notizia che i cinesi realizzeranno un aeroporto internazionale affacciato sulle cascate Vittoria, patrimonio dell' Unesco tra due parchi nazionali di Zimbabwe e Zambia. Saranno realizzati anche 4 chilometri di superstrada per collegare le piste all' autostrada e vi saranno più 100 mila metri di piazzole per gli aerei, 20 mila metri di terminal e 5 parcheggi.

Cascate Vittoria

Da un po' di tempo la Cina, è presente in Africa per le sue  strategie di sicurezza energetica e di approvvigionamento di risorse naturali che Pechino sta attuando a livello globale.
Il potere cinese non esita a distruggere i luoghi più belli dell' Africa in cambio di materie prime, anche avendo  rapporti di affari con i dittatori isolati dalla comunità internazionale.

 
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Francesco, facci sognare ancora…

(Queste riflessioni sono fiorite un fine settimana trascorso in un villaggio sperduto nel nordest brasiliano flagellato dalla siccità, tra gente semplice riunita attorno alla passione per  la “parola di Gesù” in preparazione alle “sante missioni”)


Tiravano i primi venti di teologia della liberazione. I teologi degli ultimi buttavano in faccia al primo mondo le loro sfide. E, dentro di me, si faceva strada un Tommaso ficcanaso, che pretendeva mettere le mani nelle piaghe dei popoli crocifissi. Per cogliere la differenza tra il Cristo dei popoli arricchiti e quello dei popoli impoveriti.
Inviato per evangelizzare gli ultimi (Maranhao, Brasile), vengo evangelizzato dagli impoveriti. Da quel contadino analfabeta, che mi accoglie nel suo santuario interiore: “Se i ricchi hanno tutto, a che gli serve il Cristo? Allora è nostro, spetta a noi che non abbiamo niente...”.
Mi disseto delle loro lacrime. Immergo le mani nel loro sangue. Custodisco nel cuore le loro croci. Quando aiuto dieci poveri/cristi, il giorno dopo ne arrivano cento… Mi rivelano che sulla ingiustizia strutturale, istituzionalizzata non si mettono cerotti assistenziali, ma penicillina evangelica. Che le strutture del peccato sociale non si cambiano con devozioni e pellegrinaggi, apparizioni e santuari.
Eppure nei libri di testo c’è spazio solo per il Cristo confezionato dai teologi europei. La teologia romana,  l’unica possibile. Una teologia “urbi et orbi”, calata in formule greco/romane, modulata secondo canoni di pensiero e costumi occidentali.
Nel ’68 un brivido pervade seminari e conventi: in duemila anni che cosa ha prodotto una teologia a servizio d’ogni potere temporale, funzionale alla religione di stato,  all’obbedienza cieca ai dittatori, alla dottrina tridentina, ai seminari minori e maggiori, al prete funzionario del culto, ad assistenzialismi umilianti, a devozioni alienanti?
Oggi quanti preti di colore sono in cura d’anime nel primo mondo? Gli evangelizzati diventano evangelizzatori? Ha ancora senso la missione di stampo europeo al seguito, ieri, dei conquistadores, oggi, dei consumismi alla coca-cola? E si pretende ancora di imporre ed esportare il modello europeo a tutte le longitudini e latitudini del pianeta. In nome dell’unità non si travolgono culture locali,  tradizioni della religiosità popolare, usi e costumi millenari? Una globalizzazione cattolico/romana dei riti, del diritto canonico, del potere spirituale, cui devono uniformarsi indios, poligami, esquimesi, pigmei, ecc.
La cristianità giustifica e supporta ogni potere politico ed economico, dall’imperatore all’imperialismo, dalle crociate all’inquisizione, dal colonialismo ai dittatori di turno. Con l’arroganza dell’unica vera religione, con la presunzione dell’unica verità in nome di un “dio” meschino e geloso. Dove sono i teologi, pastori, papi quando i popoli colonizzatori impongono nuove schiavitù, inventano guerre mondiali (la prima 20milion di uccisi, la seconda 40milioni senza contare vedove, orfani, mutilati, disperati) campi di sterminio (sei milioni ridotti ad un filo di fumo), i funghi di Hiroshima (200mila polverizzati in un istante) e Nagasaki? Ma i selvaggi, “ignoranti ed immorali”, non hanno mai fatto di queste invenzioni diaboliche…
Per non essere da meno del Fhurer, la cristianità europea ha preteso di essere la super-religione, l’unica ed esclusiva guida spirituale della storia? E l’idolatria della razza, del sangue? Quando Hitler esaltava la razza ariana non era quello il momento storico per dichiarare al mondo: “non dalla carne delle razze, non dal sangue delle patrie, non dalla pulizia etnica nasce il popolo nuovo?”.
Solo i popoli derubati sono in grado di produrre le proposte giuste per la conversione dell’occidente? Per esempio: le università romane siano delocalizzate nei calvari/favelas; i noviziati siano inseriti nelle periferie; i preti siano solo anziani  di provata esperienza; la curia romana sia decentralizzata nei paesi a maggioranza cattolica; la sede di Pietro sia itinerante; i musei, palazzi vaticani e cattedrali siano affidate all’Unesco come patrimonio dell’umanità; lo IOR sia la banca dei popoli impoveriti con prestiti a interesse zero; solo associazioni laicali gestiscano i beni ecclesiali; le missioni prendano il cammino a ritroso: solo i popoli del sud possono evangelizzare i popoli del nord; proibita la beneficenza (se hai in più non lo hai sottratto a qualcuno?); abolite le conversioni del riso, le università cattoliche, le scuole cattoliche, strumenti per indurre e sedurre “anime ingenue ed innocenti”; i beni ecclesiastici siano restituiti ai loro legittimi destinatari: i poveri.
Chi, se non gli impoveriti, ci insegneranno come sciogliere la nostra solidarietà con il mercato globale? Come denunciare la complicità cattolica con le strutture di peccato?
Che ce ne facciamo di una religione ridotta a spettacolo? Come sono diversi gli show di Cristo a Betlemme e sul Calvario… Come è possibile che la chiesa perseguitata nei primi secoli oggi sia contesa e celebrata da tutte le TV del mondo?
Una società assistenzialista non può fare a meno dei poveri per sentirsi buona a Natale. La chiesa non si è identificata con un certo umanitarismo, la carità non è ritenuta il business cattolico per eccellenza, la beneficenza espressione massima delle virtù cristiane? Noi poveri non siamo sempre stati usati come  strumenti per fare del bene, per accumulare meriti per il paradiso? Ridotti a pance da riempire, anime di serie B da comprare con le conversioni del riso! Moltiplicare le mense dei poveri, pregare con i carcerati, è qualcosa di umanitario ma potrà mai risolvere il problema dell’esclusione sociale in tanti paesi del pianeta? Ci ridurremo sempre a mettere pannicelli caldi su infezioni sociali che esigono riforme strutturali, cambiamenti globali?
Verso un benefattore proveremo timore reverenziale, che impedisce l’unico rapporto possibile tra uomini, non al di sopra né al di sotto, ma alla pari?
Papa Francesco: solo noi, vittime della storia, ti daremo il coraggio di predicare all’universo: “Non più ricchi e poveri, assistenti ed assistiti, benefattori e beneficati, popoli primi e popoli ultimi? Tra amici ci si aiuta, tra fratelli si condivide”. Il modello di uomo che Cristo viene ad inaugurare è colui che “da le briciole” o colui che “condivide”? Bisognerebbe chiederlo a tuti i poveracci che sono stati oggetto delle cure delle patronesse, di ogni assistenzialismo, di ogni missionario distributore di sporte alimentari… Se Cristo propone di essere fratelli come è possibile esserlo se un popolo ha troppo e l’altro troppo poco? La predicazione del Cristo porta forse alla strutturazione in classi sociali o le esclude?
C’è qualcosa di cristiano (o di umano) laddove c’è un popolo, che muore di fame e l’altro di anoressia o di bulimia?
Francesco: sei tu il papa che deve venire vestito dei sogni di Francesco per fare sognare i popoli impoveriti? Avrai il coraggio, sul suo esempio, di fare un pellegrinaggio alla Mecca, chiedendo perdono per le crociate? Sposerai la Quaresima con il Ramadan? In questo pianeta in disgregazione se non si uniranno le religioni, chi altri mai avrà a cuore le sue sorti? Tutti i Dalai Lama non meritano la gloria del Bernini? I bonzi non dovrebbero insegnare nelle università cattoliche le beatitudini del Cristo/figlio dell’uomo? E perché non invitare a predicare in Vaticano un senza tetto, un senza terra, un disperato, un drogato, un popolo/Lazzaro?

Come quel contadino diceva a Francesco: “Fai sul serio…”, anche noi, vittime del primo mondo bianco e cristiano, ti diciamo: “Non prenderci in giro, fai sul serio, vai in fondo… E, sul fondo della storia troverai tutti, noi, popoli comprati e venduti per meno di trenta denari…”

 
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Sovranità e libertà.

Appena nati in tutti i paesi considerati moderni e di cultura avanzata si riceve un codice (codice fiscale in Italia) che ormai  sancisce se siamo in debito od in credito con il resto delle nazioni proggredite del mondo. In Italia un neonato oggi ha un  debito di 32.000 € e deve studiare e quindi lavorare per almeno 40 anni salute permettendo. Visto la crisi internazionale  le prospettive di debito e di anni di lavoro non sembrano destinate a diminuire.

E' vero ci sono i diritti umani, ma valgono per tutti e sappiamo quali sono?
Ci possiamo ritenere veramente liberi e sovrani di noi stessi ?
E soprattutto questo sistema è così immutabile ?

Secondo qualcuno no e anzi si può tornare  liberi da questo meccanismo di debito/credito internazionale che sembra minare l'autodeterminazione delle nazioni e quelle dei suoi cittadini.

Come quindi riprendersi la propria Sovranità e libertà ?

In pratica si deve compilare un documento da firmare e consegnare alla Procura della Repubblica,Ministero dell'Interno e Ministero dell'Economia Italiano. Questo vale per qualsiasi altro paese del mondo modificando le leggi citate a seconda della nazione di appartenenza. Se volete sapere su quali principi internazionali si basa questo documento dovete fare riferimento ai principi di funzionamento alla base del One People’s Public Trust.
Qualcuno in Italia e nel mondo ha  già compilato e consegnato questo documento.
E se lo facessero tutti ?

 
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Caro Francesco,

cronisti e fotografi studiano ogni tuo movimento, ogni scelta, ogni dettaglio. Non può non stupire un papa che usa calzettoni e scarpe nere, una piccola croce sul petto, rinuncia agli orpelli di rito, al trasporto speciale. Ma è sufficiente per dire che abbiamo un “padre dal cuore di povero”? Noi, impoveriti, ti sentiamo più vicino, come il figlio del falegname che non disdegna di imparare a fare sedie e carriole, di ascoltare storie di pastori, contadini, pescatori, donne perdute. Storie di lievito e farina, di vigne e di fichi, di sementi e di grano, di dramme e di figli perduti.Papa_e_presidente Argentina

Un uomo concreto, pratico, si direbbe. E così ci sembri tu. Uno che va al sodo, uno che rispetta l’uomo, uno che propone, non impone.

Vedi? L’occidente è esausto. I suoi teologi sono stanchi di girare attorno a un Cristo/fantasma, di macinare “chiacchiere spirituali”. Quando si vergogneranno di aver giustificato crociate, conquiste, inquisizioni, guerre mondiali, Auschwitz ed Hiroshima? La loro dottrina non è stata funzionale ieri all’imperatore, oggi al sistema economico globale? Un cristianesimo ridotto a devozioni, pellegrinaggi, elemosine, moralismi potrà mai riempire il cuore dei giovani? papa_sala_nervi

Invano i tuoi predecessori hanno urlato sulle piazze del mondo “spalancate le porte a Cristo”? In oriente non si avvedevano che Cristo era già là da un pezzo con un respiro più ampio, con i sacramenti della tolleranza, del dialogo, della non violenza? Indù, buddisti, bonzi non hanno subito o giustificato campi di sterminio, gulag, idoli ideologici, mercati consumistici, finanze assassine. Non è evidente che l’uomo è più ampio del cristiano?
Che il Cristo prima di appartenere alla cristianità, spetta all’umanità, perché con la prima avrà in comune una religione, con la seconda la sostanza umana? Non è per questo che innalza il pane spezzato e condiviso sull’universo e ne fa la misura dell’uomo? Spalancare le porte a Cristo, quindi, è, prima di tutto, spalancare alla fame di ogni Uomo cuori e coscienze, banche, “borse”, tutti gli IOR, centrali e periferici? Se non c’è l’uomo dove appoggeremo il cristiano? Se non facciamo corpo con ogni nato di donna non rischiamo di fare una setta, di appartenere ad una “parte”, non al “tutto”?

Papa Francesco, per carità, la tua non sia demagogia. Sappiamo che sei di casa nelle favelas, carceri, ospedali. Non ci si muove a proprio agio alle falde del Calvario con  bardamenti pontifici, ermellini, scarpette rosa, copricapo medievali, baciamano, certezze assolute… Ma noi, impoveriti, osiamo chiederti: hanno forse bisogno di te (del tuo supporto, conforto, approvazione/giustificazione!) i cattolici occidentali, sazi ed annoiati, la coscienza al colesterolo, votati al consumismo, drogati di devozioni alla coca-cola, schiavi dello shopping domenicale, idolatri del dio denaro, dell’interesse egoistico, del più produci più guadagni?

L’occidente cristiano ha esaurito la sua funzione di apripista della storia? Se avrai il coraggio di chiamarti “padre di tutti”, come lasciare tra parentesi miliardi di cinesi, 500 milioni di indiani, ecc.?

Il nord del pianeta al tramonto, il sud all’alba di un nuovo cammino per l’umanità?

Ci sono voluti duemila anni per accorgerci che il mondo non è fatto solo di cultura occidentale e verità europee? Non hanno tradizioni e costumi sacrosanti anche i popoli in Cina, Oriente, Africa, Oceania, ecc.? Non è ora di scoprirci fratelli anche come popoli, culture e religioni? Che ognuno di questi è chiamato ad arricchirsi dei valori dell’altro?

Lotte di religione, proselitismi esasperati, concorrenze sleali, “nuove conquiste delle anime” non denunciano la bassa-quota dello spirito umano, non annunciano la necessità del loro superamento, per andare “oltre”, per abbracciare ciò che viene prima dello stesso vangelo, del Corano, dei Veda, ecc.?

Una cupola clericale di stampo occidentale, cultura europea, teologia romana, potrà mai rendersi conto delle esigenze dei suoi figli sparsi per il globo, dagli esquimesi agli indios,  delle loro necessità, sogni ed aspirazioni?

23 cardinali italiani su 115 rendono giustizia alla matematica, alla giustizia distributiva? Invano i Dupuis, i Koenig, i teologi degli ultimi hanno lamentato una curia occidentalizzata, una teologia europeizzata?

Il mondo ti aspetta sulla piazza della storia: spogliati, come Francesco, della protezione/tutela dei popoli arricchiti; rifiuta la loro “paternità”, alleanze, concordati. Se stai con loro come potrai stare con noi? Troppa verità, troppe certezze, troppa teologia non costituiscono sempre un patrimonio di ricchezze negate ai poveri? Butta via lo scettro del potere sulle anime, liberati del fardello insopportabile dell’infallibilità, della presunzione dell’unica vera religione! Non ti basta il titolo di “Uomo”? Come si fa ad amare un monarca, un imperatore spirituale, un maestro assoluto?

Abbiamo accumulato troppi tesori, troppa arte, troppi dogmi? E’ ora di fare spazio per accogliere. Tacere per ascoltare. Farsi poveri per arricchirsi. Come essere fratelli dei poveri, i quali non hanno gendarmi in loro difesa, non godono di rappresentanze diplomatiche (nunziature), non hanno neppure un sindacato né alleanze con i poteri forti che contano (banche, politici, multinazionali)?

Culture, tradizioni, religioni, tribù e clan, tutto ha qualcosa da insegnarci. Quanta ricchezza inesplorata, quanti valori rischiano di essere spazzati via dalla “logica del consenso e dell’omologazione”, dalle nuove schiavitù, che impongono usi e costumi, consumismi, modelli di comportamento?

Invochiamo un papa che si spogli d’ogni cultura riduttiva, della tracotanza dell’unica vera religione, dell’unico salvatore! E’ immaginabile un Cristo geloso della sua verità, esclusivista, detentore dell’unica salvezza?

Certo, noi poveri non siamo costituiti in grazia, siamo figli di Adamo anche noi. Ma chi ci offrirà nuovi stili di vita, nuovi modelli di sviluppo, consumo, condivisione? Il “poverello”, ormai, è ridotto ad un’immaginetta… Siamo noi, popoli impoveriti, i suoi imitatori, i veri seguaci. Suvvia!, vieni con noi, metti la tua tenda nelle baraccopoli, nelle periferie del potere, nei Calvari della guerra, nei popoli/Cenerentola della storia.

A quando un papa indiano, cinese, africano? Per ora ci basterebbe un papa, che segua ed insegua le orme di Francesco nella piazza di Assisi e della storia…


 
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