One Planet for All
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FORTALEZA

Sono dall'altra parte del mondo: Fortaleza, la capitale della SICCITA' per gli abitanti di questa capitale,
città turistica per gli stranieri.fortaleza

Ieri sera mi hanno accompagnato sul lungomare della famosa spiaggia Iracema. Una moltitudine
di gente a spasso, tanti turisti, italiani specialmente.
Che contraddizione con gente che trovi distesa per terra, sui marciapiedi in pieno giorno e
nessuno ci fa caso. Io non riesco a difendermi da queste "provocazioni viventi", vado in tilt,
sto male... eppure agli altri passanti pare che la cosa non li riguardi. Non ci fanno caso perché sono
saturi di scene del genere? Ci si abitua a tutto, anche alla vista della miseria?
E perché io non riesco ad abituarmi?
Poi apro il giornale  "Diario do Nordeste" (27.01.2013) e trovo queste belle informazioni:
"L'attuale modello sociale costringe all'estrema miseria diverse fasce della popolazione,
cioè il 49%. Il Cearà è il settimo stato più povero del Brasile. Il 17,8% delle famiglie vive con un
quarto del salario minimo (=200 dollari, circa), mentre la media nazionale è dell'8,5%.

La redazione.

 
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Occorre credere nella vita, e non sono le predizioni dei Maya che ci spaventano, quello che ci atterrisce è ciò che facciamo, il pianeta lo stiamo distruggendo noi stessi.
Riscaldamento globaleConsiderando il surriscaldamento globale, il riscaldamento del clima terrestre proviene da normali variazioni del clima. A ciò si somma il contributo artificiale dovuto all’azione della civiltà stessa. E’ l’uomo che incide sull’atmosfera introducendo un aumento di CO2 e metano. Gli scienziati ritengono che l’incremento di questo gas provochi l’aumento della temperatura terrestre.
I dati scientifici sono importanti, ma più importante ancora è  rendersi veramente conto di ciò che sperimentiamo in carne propria. Lo scioglimento dei ghiacciai sulle montagne, il disfacimento degli iceberg ai Poli, mette in pericolo l’habitat naturale di uomini e animali.
Polo Nord
In più la deforestazione di grandi zone del pianeta incide sull’alzamento dell’effetto serra. La salute malferma degli abitanti delle grandi città, testimonia chiaramente l’effetto quotidiano dell’inquinamento provocato dall’emissione di polveri sottili.
Lo stato di salute del pianeta ci tocca da vicino più di quanto noi possiamo pensare. In effetti, Doha, capitale del Qatar, è stata la sede della diciottesima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, conclusasi l’8 dicembre. E’ stato deciso che il protocollo di Kyoto si prolungherà fino al 2020. Il Primo Ministro del Qatar Abdullah bin Hamad Al Attiyah, ha sottolineato che il protocollo aggiornato sarà vigente a partire dal 2013.  In questo conclave quasi 200 paesi hanno esposto un piano unico per fronteggiare il problema del

surriscaldamento globale sino al 2020. Inoltre la conferenza ha rilevato in modo preoccupante che gli sforzi della comunità internazionale finora non sono riusciti a fermare le emissioni dei gas provenienti da tanti settori della civiltà stessa. La situazione climatica mondiale, quindi, continua a essere il pensiero preponderante degli uomini di oggi.
Hugo  Campos

 
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Léopold Sédar Senghor.

(Joal 9 ottobre 1906, Verson 20 dicembre 2001) politico e poeta senegalese di lengua francese. Fu il primo presidente del Senegal dal 1960 al 1980. Inoltre il primo africano che divenne membro dell’Académie Française, il 2 giugno 1983.Léopold Sédar Senghor

Per il suo notevole contributo alla riscoperta della  cultura africana, Sengor è uno dei più noti intellettuali africani del xx secolo. Formò parte della resistenza e nel 1946 fu deputato dell’Assemblea Nazionale Francese e rieletto nel 1956.


Donna nera

Donna nuda, donna nera
Vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza!!
Sono cresciuto alla tua ombra; la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Meriggio
Ti scopro Terra Promessa, dall’alto di un alto colle calcinato
E la tua bellezza mi folgora in pieno cuore come il lampo di un’aquila.

Donna nuda, donna oscura
Frutto maturo dalla carne piena, estasi cupa di vino nero, bocca che rende la mia bocca lirica,
Savana di puri orizzonti, savana che fremi alle carezze ardenti del Vento dell’Est
Tamtam scolpito, tamtam teso che tuona sotto le dita del Vincitore
La tua voce profonda di contralto è il canto spirituale dell’Amata.

Donna nera, donna oscura
Olio che alcun respiro riesce a increspare, olio calmo sui fianchi dell’atleta, sui fianchi dei principi del Mali
Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle
Delizie dei giochi della mente i riflessi dell’oro che rosseggia sulla tua pelle che si screzia
All’ombra della tua capigliatura si rasserena la mia angoscia per il sole vicino dei tuoi occhi.
Donna nuda, donna nera
Canto la tua bellezza che passa, forma che fisso nell’Eterno,
Prima che il destino geloso ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.

 
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Forum Social Pan Amazônico

Cobija

A Cobija città al confine tra Bolivia e Brasile, si è svolto in questi giorni ilForun Social Pan Amazónico.  Edilberto Sena delegato del Brasile ci dà notizia dell’avvenimento.


1. Significado do Forum Social Pan Amazônico - este foi o sexto forum realizado, os primeiros foram em Belém, Caracas, Manaus, Manaus e Santarém, agora em Cobija, na fronteira Bolívia/Brasil. Os Foruns amazônicos são uma sequência do Forum Social Mundial. Ambos buscam aproximar os povos que sonham por um outro mundo possível. Enquanto o Mercado manipula governos e economias menos competitivas, chegando ao desespero em que vivem os países (governos e populações) que sempre exploraram os países da África, Ásia e América Latina e hoje, cinicamente aceitam de bom grado que sua mão de obra desempregada busque os mesmos países em crescimento, como Brasil, Argentina e outros da América do sul, enquanto isso, movimentos sociais, povos indígenas, quilombolas e ribeirinhos, além dos periféricos das cidades, buscam caminhos novos de Bem Viver. Os Foruns sociais são essa busca.

2. Será possível se construir um outro mundo,fora das falsas democracias representativas e fora do mercado capitalista? Eis uma grande questão, que o Forum social mundial e os foruns regionais teimam em encontrar os caminhos. Há sinais de luzao fim do túnel, entre dores e conquistas vai crescendo o número de alianças, solidariedades entre movimentos sociais, identidades novas e alianás entre os povos dos países vizinhos, alé da solidariedade internacional. Nos países da Pan Amazônia (Venezuela, Colômbia, Equador, Peru, Bolívia e Brasil, se identificam problemas comuns, com as invasões dos projetos de infraestrutura transoceanica (Atlântico-Pacífico) projetados pelo Perverso Plano de Interligação de infraestrutra interregional sul americana, IIRSA. O Brasil, com seu programa de aceleração do crescimento econômico, na ambição de chegar a ser a terceira economia mais rica do planeta, além de saquear a sua Amazônia, invade os países vizinhos financianedo emporesas brasileiras para abrir estradas e hidrolétricas na Bolívia, Peru, Equador e Colômbia.

3. O Forum Pan amazônico tem sido um espaço para os movimentos sociais discutirem essas questões, cultivarem alianças e resgatarem as culturas dos povos tradicionais, através da música, dos alimentos e dos diálogos bilingues caminhnado para uma lingua comum do futuro da grande pátria bolivariana.

4. Neste recém concluído Forum de Cobija, que não foi tão divulgado e nem bem participado, aproveitamos para debater um assunto, para nós muito significativo, a importância dos meios de comunicação, em especial o Rádio, para as lutas sociais e a busca do outro mundo possível. Foi bem participado, numa mesa de diálogo.Me impressionou que várias rádios comunitárias, uma novidade no Brasil, querem se associar na Rede de Notícias da Amazônia. esta é um rede de 13 emissoras dentro da Amazônia, que faz o contraponto às grandes redes nacionais, procurando fazer a Amazônia falar para a Amazônia, com notícias geradas nas 13 emissoras sócias. Na Bolívia há uma Rede de emissoras semelhantes à RNA e estamos em aliança no intercâmbio de notícias. Por estas coisas é que sentimos que vale a pena continuarmos com os foruns sociais em busca do BEM VIVER.

 
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L’uomo in questi instanti ovunque si trovi, che cosa percepisce? Le risposte sono tante, come molti sono i modi di agire a seconda del proprio livello di coscienza. Il comportamento che intercorre durante i nostri rapporti, a partire da quelli familiari, fino alle più svariate relazioni sociali con gli uomini di ogni dove, sono complessi, ma soprattutto in essi non c’è fiducia, condizione indispensabile per costruire un nuovo modo di vivere. Tanto per aver un esempio, le conversazioni sono un ammasso di parole, una confusione di concetti vaghi e incomprensibili, che si stendono  da quanDonna con bambinido prendiamo la metropolitana fino al posto di lavoro. Quivi l’uomo cerca di difendere il proprio asservimento dalla mattina alla sera con il timore di restare disoccupato.

La moderna schiavitù lo ha reso indifferente a se stesso e al suo consimile. L’indifferenza è una caratteristica dell’individuo dei giorni nostri che scompare solo quando è minacciato nei suoi interessi personali. Ma oggi la minaccia è rappresentata non solo dal extracomunitario o dai cosiddetti diversi, è rappresentata anche dalla stessa società civile, in quanto all’interno di essa, i valori umani sono scomparsi.  Nel contesto sociale odierno, che cosa percepiamo quando ci troviamo di fronte all’uomo bisognoso? Ci siamo mai domandati qual è la causa della sua indigenza e chi l’ha provocata? Che cosa accade dentro di noi quando qualcuno ci chiede pane, lavoro, la possibilità di avere un alloggio dove vivere in santa pace? Vi è un sofferente che noi non conosciamo, eppure di lui si è scritto e   parlato parecchio. Che cosa sappiamo veramente del Messaggio di Cristo? Egli no fu mai indifferente al dolore dell’uomo e gli dimostro compassione in ogni circostanza. Egli stabilì il perdono, la comprensione e l'armonia fra la gente. Ora che cosa percepiscono gli uomini quando sono in disaccordo? No è facile dirlo, ma possiamo cercare una risposta negli avvenimenti mondiali, nell’incoerenza che ci accompagna, nell’assurdità dei nostri rapporti, nel modo non cristiano di vivere. Le frasi logorroiche tendono a nascondere l’indolenza mentale, l’incapacità di risolvere ciò che noi stessi con il nostro modo e sistema di comportamento abbiamo creato, la crisi, nel senso più lato del termine. La verbosità dell’istituzioni mondiali non danno sollievo alla sofferenza dei popoli ed è inutile volgere lo sguardo altrove per non vederla. Il mondo certamente non finisce per la guerra in cui si trovano alcuni paesi del Medio Oriente, finisce pero con la vita delle popolazioni indifese. Uomini e donne, bambini e vecchi sono uccise dai soldati e dalle bombe in una guerra che quando finirà, i contendenti sopravvissuti, cercheranno di stringersi le mani. Nel frattempo i morti hanno pagato la stretta di mani, il tripudio per la fine dello scontro bellico. L’irragionevolezza dell’uomo non ha confine.

Hugo Campos

 
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