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Le ossa dei bambini urlano.
E' disponibile anche in internet un rapporto che è il frutto di un’indagine indipendente, durata sei anni, sulla storia nascosta del genocidio perpetrato ai danni delle popolazioni indigene del Canada; riassume le testimonianze, i documenti ed altri riscontri a riprova che il governo, la chiesa anglicana e cattolica insieme alle corporazioni canadesi sono colpevoli di genocidio intenzionale, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul Genocidio, che il Canada ratificò nel 1952 e alla quale è vincolata dal diritto internazionale. Secondo alcune testimonianze 50.000 vittime svanirono, così come i loro cadaveri -“come se non fossero mai esistiti”. Ma esistevano eccome. Erano bambini innocenti, uccisi da percosse e torture e dopo essere stati deliberatamente esposti a tubercolosi e ad altre malattie da dipendenti salariati delle chiese e del governo, in base ad un progetto generale di “Soluzione Finale” concepito dal Dipartimento Affari Indiani e dalle chiese cattolica e protestante. Con tale approvazione ufficiale del massacro, emanata da Ottawa, le chiese responsabili dell’annientamento dei nativi in loco si sentirono incoraggiate e protette a sufficienza da dichiarare per tutto il 20mo secolo una guerra totale alle popolazioni indigene non cristiane. Le vittime di tale guerra non furono soltanto i 50.000 bambini morti delle scuole residenziali, ma anche i sopravvissuti, la cui attuale condizione sociale è stata descritta dai gruppi per i diritti umani delle Nazioni Unite come quella di “una popolazione colonizzata appena al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società del terzo mondo”. (12 novembre 1999) (vedi: L'Olocausto dei Nativi Canadesi) Sarebbe immininente la richiesta di arresto per il Papa dimissionario Benedetto XVI.
Secondo il sito ITCCS.ORG il Papa cercherebbe l'appoggio dello stato italiano per la sua immunità presso il Presidente Giorgio Napoletano.
Come redazione del sito consapoveli dell'estrema gravità delle accuse vorremmo sia fatta piena luce su queste vicende nell'interesse delle vittime, delle persone coinvolte e per la credibilità delle istituzioni che rappresentano.
La redazione.
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